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comunicazione | 18 Maggio 2023 | 0 Comments

Migrazione di manodopera: nuovi canali per lavorare in Europa

L’Europa sta affrontando dei cambiamenti demografici con una popolazione che invecchia rapidamente e bassi tassi di natalità. Per contribuire ad affrontare queste sfide, l’Unione Europea ha incoraggiato l’immigrazione legale per colmare la carenza di manodopera e di competenze e stimolare la crescita economica.

La Carta blu dell’UE è un permesso di lavoro e di soggiorno che consente ai cittadini extracomunitari di lavorare e vivere in un paese dell’UE, a condizione che abbiano una laurea o una qualifica equivalente e un’offerta di lavoro che soddisfi una soglia salariale minima. Regole rivedute entreranno in vigore entro la fine del 2023, fissando il periodo dell’offerta di lavoro ad un minimo di sei mesi. La Carta blu è valida fino a quattro anni e può essere rinnovata.

Per coloro che non si qualificano per la Carta blu UE, il permesso unico è un’opzione. Si tratta di un permesso di lavoro e di soggiorno combinato, rilasciato per un massimo di due anni dal paese dell’UE in cui il cittadino non UE lavorerà e vivrà. Il permesso non sarà più legato a un datore di lavoro specifico, consentendo ai lavoratori di cambiare lavoro, facilitando la corrispondenza del lavoro e riducendo la vulnerabilità del lavoratore allo sfruttamento.

Lo status di residente di lungo periodo dell’UE consente alle persone al di fuori dell’UE di rimanere e lavorare nell’UE per un periodo indefinito. È stato introdotto nel 2003 come mezzo per promuovere l’immigrazione legale e l’integrazione dei cittadini extracomunitari. Una volta ottenuto lo status, il lavoratore può circolare e lavorare liberamente all’interno dell’UE.

Anche queste norme sono in fase di revisione. Il Parlamento vuole ridurre il requisito di residenza necessario da cinque a tre anni, come proposto dalla Commissione, e includere i rifugiati e altri gruppi. Le nuove norme garantirebbero loro lo stesso trattamento riservato ai cittadini dell’UE in settori quali l’occupazione, l’istruzione e le prestazioni sociali.

Maggiori informazioni: https://www.europarl.europa.eu/news/en/headlines/society/20230413STO79903/labour-migration-improving-legal-avenues-to-work-in-the-eu