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Caporalato e sfruttamento lavorativo: 16 gli indagati a Caltanissetta e Agrigento

Lo scorso novembre la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri hanno condotto un’inchiesta che ha interessato le province di Caltanissetta ed Agrigento, dalla quale sono risultate indagate 16 persone per sfruttamento lavorativo e caporalato. La Procura di Caltanissetta, all’esito delle indagini preliminari, ha rinviato a giudizio sedici persone per intermediazione illecita allo sfruttamento lavorativo e impiego di manodopera in condizioni di sfruttamento.

Gli operai venivano reclutati nel capoluogo nisseno e trasportati in furgoni, sforniti di qualsivoglia condizione di sicurezza, nelle campagne tra Caltanissetta e Agrigento. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato e il NOR, hanno portato all’accertamento di gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di sfruttamento del lavoro e a quello di intermediazione illecita finalizzato al reclutamento di manodopera a basso costo da impiegare in condizioni di sfruttamento da parte di alcuni imprenditori agricoli o proprietari terrieri delle due province interessate, i quali hanno approfittato dello stato di bisogno dei lavoratori, principalmente stranieri, con condizioni socio-economiche umilianti.
Dalle intercettazioni telefoniche si è scoperto che gli intermediari intrattenevano frequenti contatti con gli imprenditori e proprietari terrieri, al fine di concordare il numero di lavoratori di cui necessitavano quotidianamente ed anche il compenso da corrispondere, dal quale i caporali, trattenevano una parte a titolo di compenso per la loro attività di intermediazione. Le indagini hanno accertato la sussistenza anche degli altri indici di sfruttamento lavorativo contemplati dalla norma in aggiunta alle sproporzioni salariali, quali la discordanza degli orari di lavoro, la mancanza di riposi, ferie e malattia, l’assenza di visite mediche obbligatorie e corsi di formazione specifici, l’inesistenza di dispostivi di protezione individuale.