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comunicazione | 17 Luglio 2025 | 0 Comments

INPS: nel 2024 prosegue il calo dei lavoratori domestici regolari

L’Osservatorio INPS sui lavoratori domestici ha pubblicato i dati aggiornati per l’anno 2024, confermando una tendenza alla diminuzione del numero di lavoratori con almeno un contributo versato. I lavoratori domestici regolarmente iscritti risultano essere 817.403, segnando una riduzione del 3% rispetto al 2023.

Il calo è stato più accentuato tra i lavoratori di sesso maschile (-7%) rispetto a quelli femminili (-2%). La componente femminile si conferma ampiamente prevalente, rappresentando l’89% del totale, con 726.589 donne contro 90.814 uomini.

A livello territoriale, la maggior concentrazione di lavoratori si rileva nel Nord-Ovest (30,7%), seguito dal Centro (27,6%), dal Nord-Est (19,9%), dal Sud (12,2%) e dalle Isole (9,6%). La Lombardia è la regione con il numero più elevato di lavoratori domestici regolari (158.378, pari al 19,4%), seguita da Lazio (14,1%), Toscana (8,8%) ed Emilia-Romagna (8,5%). In queste quattro regioni si concentra poco più del 50% del totale nazionale. Per provenienza geografica, la maggior parte dei lavoratori migranti proviene dall’Europa dell’Est (34,8%, pari a 284.686 unità), seguiti da cittadini italiani (31,4%, pari a 257.067), lavoratori originari del Sud America (8,5%) e dell’Asia orientale (5,8%).

Per la prima volta nel 2024, la categoria “badanti” ha superato quella delle “colf”, attestandosi al 50,5% contro il 49,5%. La tipologia “colf” rimane prevalente tra i lavoratori di cittadinanza italiana e tra la maggior parte dei lavoratori stranieri, ad eccezione di alcune aree geografiche di provenienza – Europa dell’Est, Asia Medio Orientale, Nord Africa e America Latina – in cui prevale il profilo professionale del badante.

L’analisi retributiva conferma un dato in controtendenza rispetto ad altri settori occupazionali: le lavoratrici domestiche percepiscono mediamente un reddito superiore rispetto ai colleghi uomini, con una retribuzione annua media pari a 7.800 euro contro i 7.500 euro. Inoltre, il tipo di attività incide significativamente sul livello retributivo: le badanti percepiscono mediamente il 29% in più rispetto alle colf, dato che riflette la maggiore complessità e continuità del servizio erogato.

Per saperne di più: https://servizi2.inps.it/servizi/osservatoristatistici/12