Focus group: “Abitare i confini: dalla vulnerabilità alla psicopatologia”
Il prossimo 3 giugno si terrà il Focus Group “𝐀𝐛𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐢𝐧𝐢: 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐮𝐥𝐧𝐞𝐫𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐬𝐢𝐜𝐨𝐩𝐚𝐭𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚”, un momento di confronto e riflessione dedicato all’analisi delle fragilità psicologiche e sociali che interessano i lavoratori agricoli migranti, spesso costretti a vivere in condizioni di grave isolamento nei ghetti. Queste condizioni, spesso drammatiche, rappresentano un fertile terreno per lo sviluppo di disturbi psicopatologici, con un impatto profondo sulla qualità della vita e sull’inclusione sociale.
Partendo dal quadro teorico offerto dall’etnopsichiatria, l’evento intende esplorare in profondità le molteplici sfaccettature della vulnerabilità, con particolare attenzione ai processi migratori forzati e alla loro correlazione con le dinamiche di ghettizzazione. Saranno analizzati i meccanismi attraverso cui l’isolamento sociale contribuisce ad alterare le funzioni psichiche, alimentando disagi che richiedono un approccio interdisciplinare per essere compresi e affrontati.
Durante il Focus Group, sarà data ampia voce a operatori altamente qualificati, attivamente impegnati sul campo in diversi ruoli e contesti. Questi professionisti condivideranno le loro esperienze, mettendo in luce buone pratiche implementate nei territori, evidenziando al contempo le principali criticità che ostacolano l’efficacia degli interventi. Tale scambio di conoscenze e prospettive sarà fondamentale per delineare un quadro completo e operativo delle sfide affrontate e delle soluzioni possibili.
L’obiettivo principale di questo incontro è stimolare una riflessione approfondita sull’incidenza dei disturbi psicopatologici come conseguenza diretta della ghettizzazione e della carenza di politiche e azioni di supporto adeguate. Si punterà, inoltre, a immaginare possibili soluzioni che favoriscano un intervento integrato e in rete, capace di rispondere in modo più incisivo e sostenibile alle necessità di questi lavoratori.
Il V Focus Group si pone, dunque, come un’occasione preziosa per costruire consapevolezza, condividere buone prassi e promuovere strategie innovative e collaborative per affrontare un problema di grande rilevanza sociale e sanitaria.